Sul parapetto che s’affaccia sul lago rannicchiato indolente in fondo al cratere , qualcuno ha tracciato con la biro una scritta ancora leggibile nonostante la recente pioggia:
Francy
non mi vuole
mentre io la amo.
Non importa, tanto
nessuno mi vuole.
Un giorno dovrò
suicidarmi: mi
getterò da questa rupe.
Ti viene da pensare che se veramente si getterà da qui, al massimo si strapperà i vestiti sui rovi sottostanti. Dalla macchia incolta che ricopre il pendio, spunta la carcassa di una bici con la ruota rivolta al cielo. Nello spiazzo davanti alla vecchia chiesa svettano tre cipressi, davanti allo stesso lago, lambiti dalla stessa brezza, bagnati dalla stessa pioggia. Due vivi e vegeti, il terzo completamente secco.
E’ qui che ti smarrisci mentre ti interroghi sul senso delle cose: caso o necessità governano gli eventi?
palazzola, gennaio ‘96
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