"Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce" ☺ B. Pascal ☺

Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce
☺ B. Pascal ☺

mercoledì 25 marzo 2009

LA PIZZA, ORO DI NAPOLI di Giuseppe Marotta


Ah la pizza. E' dolce, è amara, è lunga, è breve, è antica, è nuova, è sicura, è imprevedibile, è pane, è companatico, è superlativamente buona: è la "pizza". Mi piace questo cibo dei poveri, commovente e pieno di simboli come l'ostia. Alla "pizza" potete confidare, mentre la mangiate, qualsiasi cosa; quanto dovete d'affitto perché avete perduto l'impiego, chi avete attirato in un vostro piccolo imbroglio o in che imbroglio siete caduto; tutto potete dirle, tutto. Nessun alimento vi fa compagnia come la "pizza"; è una luna nel piatto, per profonda che sia la notte del vostro appetito potrete sempre, su una "pizza", orientarvi e riprendere il cammino. Di farina, di acqua , di strutto, di pomodoro, di mozzarella e di calore si compone la "pizza": badate, non solo il calore del forno che la stria di lievi bruciature, bensì il calore umano delle dita di chi la prepara. Il "pizzaiuolo" dietro il banco, con che arte e con che amore appiattisce e stende il cubo di pasta: sono piccoli colpi, ora larghi e molli, ora aguzzi e penetranti, delle mani piccole e intelligenti come quelle degli ostretici; poi la candida piattaforma è pronta a ricevere il condimento: il "pizzaiuolo" la picchietta di strutto, vi sparge i triangoletti di mozzarella e un pizzico di formaggio, vi spruzza la salsa e dice: "andiamo con la pala; pronti, andiamo."

Qualche minuto trascorre, infine la "pizza" è nata, trasalisce ancora come nel forno mentre me la depongono davanti sul marmo del tavolino…

Giuseppe marotta

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