"Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce" ☺ B. Pascal ☺

Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce
☺ B. Pascal ☺

giovedì 11 marzo 2010

tempo d'amore, tempo di morte, edo



A quel tempo la gatta che frequentava il nostro giardino, dal pelo candido chiazzato di nero sul dorso e sul muso, cominciò a miagolare strano e d’improvviso apparvero , chè non s’erano mai visti prima, numerosi gattoni chi fulvo , chi nero , chi grigio, irrequieti la seguivano ovunque.
Ella sembrava non nutrire alcun interesse per loro e così se ne stava accovacciata, assorta in chissà quali fantasticherie mentre loro le gironzolavano intorno, annusando e sbuffando.
A volte accadeva che si azzuffassero irosi mentre lei scappava a nascondersi nel folto della siepe.
Qualche tempo dopo i lamenti notturni tacquero ed i gattoni sparirono nel nulla; solo la gatta rimase, più sonnacchiosa e languida che mai a riposare sul muricciolo esposto al sole accanto al cancello d’ingresso.
Presto notai che i suoi balzi alla vista del cibo o il suo arrampicarsi al di là del vetro per richiamare la nostra attenzione, si fecero lenti e goffi ed il ventre cominciò ad apparire gonfio e pesante.
La scovai una mattina mentre rovistavo alla ricerca di un attrezzo, sdraiata in un cartone nel mucchio della legna tagliata per la stufa, il pelo ancora macchiato di sangue rappreso a proteggere col suo corpo tre esserini tremanti, più sorci che gatti, con gli occhi serrati a contendersi i suoi capezzoli.
La premiammo con dosi doppie di latte e bocconcini di carne, perché badasse ai suoi piccoli invece di vagare alla ricerca del cibo..
Loro s’ammucchiavano ben stretti a scaldarsi l’uno all’altro quando lei mancava ed aprivano d’istinto la bocca scoprendo il tenero rosa della lingua quando avvertivano una presenza, qualunque, non solo la sua.
Un giorno la sorpresi mentre trascinava uno dei cuccioli , stretta la bocca al suo collo e venne a deporlo sullo stuoino, dove di solito abbandonava le prede che catturava in giardino.
Mi parve quasi che volesse affidarli a noi mentre lei mancava, ma non capivo perché.
Ne parlai con Max e lui mi disse che voleva così metterli al sicuro dai maschi che usano sopprimere i piccoli in sua assenza per liberarla dalle cure parentali e renderla disponibile ad un nuovo accoppiamento.
Mi sembrò crudele, ma così fu.
Dopo qualche giorno dei cuccioli più nessuna traccia e lei ricominciò quel suo strano miagolio e riapparvero i gattoni dalla coda robusta più di una corda d’ormeggio di un peschereccio.
Crudeltà, cattiveria, istinto perverso? Non so. Nel mondo degli umani a volte capita di peggio.
Provai a rifletterci su e lentamente tutto m'apparve né illogico, né crudele ; ma soltanto reale.
Ed il reale non rientra in un ordine prestabilito; esso è semplicemente indifferente a qualsiasi pietà, a qualsiasi affanno.
Inutile voler dare una ragione o addirittura un giudizio morale su ciò che naturalmente accade nella necessità.
Aprile2000.

2 commenti:

  1. Bravo il mio Edward,
    osservatore, commentatore e così poetico.
    Mi ricordi le raccolte di racconti
    che alle elementari usavano farci commentare
    per iniziare la nostra passione alla lettura. Una lettura semplice e garbata.
    Dov'è il matematico? Abbiamo saputo di uno zio
    che abitava lontano e che era ingegniere e invece?

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  2. grazie dell'incoraggiamento, cora!
    che vuoi ognuno di noi ha un sogno inattuato nel cassetto, il mio era di fare il poeta...mica l'ingegnere! e poi cosa ci rimane di meglio che coltivare la semplicità e la leggerezza?

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